venerdì 4 ottobre 2024

Itinerari in Val Chero: la Val Vezzeno

Visita la Val Vezzeno

Itinerari in Val Chero: la Val Vezzeno
Quante belle sorprese riserva la nostra provincia! Questo mi dico e mi ripeto ogni volta che “Itinerari piacentini” mi chiama ad andare alla scoperta di luoghi del nostro territorio, luoghi che sono a due passi da casa nostra, ma che, ahimè!... trascuriamo troppo spesso.

Rimaniamo magari attratti da mète lontane, che richiedono ore di auto, o addirittura a volte di aereo, quando qua, a pochi minuti dalla nostra città, si aprono scorci e si ergono bellezze di una straordinarietà assoluta. “Qui, la prima volta che arrivai – esordisce Francesco Falorni – ho rivisto la mia Toscana, nelle sue dolci colline, nelle sue atmosfere, nei suoi scorci. Francesco è un distinto signore che ormai si è radicato da queste parte, dopo aver recuperato una splendida struttura che oggi rappresenta il fiore all’occhiello dell’ospitalità locale e piacentina in genere. Si tratta di Torre del Borgo, una residenza d’epoca che sorge proprio nel cuore della Val Vezzeno, a Sariano di Gropparello. E’ lui, o forse ancor di più la dinamica moglie, a dedicarsi anima e cuore alla valorizzazione di questo lembo di terra piacentina, in un lavoro che ha coinvolto altri operatori sensibili e consapevoli delle potenzialità di questo luogo. Si è così costituito, nel modo più naturale e spontaneo, un team di persone che hanno come scopo quello di diffondere e rendere note le caratteristiche e le peculiarità di una piccola valle che racchiude in sé tantissime opportunità di crescita e sviluppo turistico. La Val Vezzeno si allunga seguendo il corso dell’omonimo fiume, che già scorre a Celleri, località che si incontra poche centinaia di metri dopo aver lasciato la provinciale per Carpaneto, per svoltare a destra in direzione Gropparello. Proprio qui a Celleri, percorrendo un striscia d’asfalto che si inerpica nel mezzo di prati e che corre sulla destra della principale direttiva, si fa visita a Marco Pizzocaro, patron dell’Agriturismo Poggio Caminata dove si può gustare la buona cucina tipica piacentina e dove bevo, discorrendo piacevolmente con Marco, un buon caffè, per me rigorosamente d’orzo. Tornando giù e proseguendo per Gropparello si fa tappa presso Villa Rosalba (vedi box), azienda agricola e vitivinicola che produce, secondo le più tradizionali tecniche, vini di buona qualità. Per questo qui preferisco degustare un bicchiere di una buona Malvasia dolce. Nei pressi, continuando lungo la Val Vezzeno, si erge la Chiesuola, raggiungibile svoltando a destra dopo aver lasciato Villa Rosalba. Si tratta di un interessante edificio religioso dedicato a Santa Maria della Neve
Qui siamo in pieno territorio della Riserva Naturale del Piacenziano, un’area dall’alto valore ambientale, che abbiamo trattato in un precedente Vissi di Viaggio (ndr). Siamo così giunti a Sariano, località nota per l’azienda Gobbi (oggi passata in altre mani), produttrice di imbarcazioni esportate in tutto il mondo. E qui, superata Torre del Borgo, giungiamo al Ristorante Camilla, che deve il suo successo ad una gestione attenta e capace, affidata all’esperienza di Pierluigi, per gli amici Bigio, ben collaborato in cucina da Marco. Proprio di fronte a Camilla apre le sue vetrine al passaggio un’altra istituzione del luogo, La Bottega di Giselda. Qui c’è Fulvio che continua la tradizione di famiglia nella produzione di ottimi insaccati e salumi d.o.p.. La strada scorre nel mezzo del paese per dirigersi dove la Val Vezzeno custodisce il suo scrigno più pregiato: il Castello di Gropparello, che grazie ad una perfetta opera di recupero risulta essere oggi uno degli antichi manieri più visitati. La sua struttura si offre alla miglior veduta percorrendo la strada che conduce a Gropparello, attraverso Castellana, con una deviazione sulla sinistra superato il centro di Sariano. Si comincia così a salire e a svoltare seguendo curve e controcurve, per poi scorgere il castello là a basso, bello e misterioso, sotto il quale scorre il fiume Vezzeno. La strada porta dentro un ambiente ricco di boschi interrotti da alcuni piccoli borghi di poche case. Il primo minuscolo nucleo di abitazioni è Cà Gazzotti, poi Lodola dove sorge un sacello in corrispondenza di una secca curva che scende e che porta a Bersani, piccolo abitato con poche case in pietra, alcune mezze diroccate. Poche centinaia di metri per ricongiungersi con la strada principale che porta a destra verso Gropparello. Decidiamo però di girare a sinistra, per fare breve tappa a Castellana, se non altro per ammirare la bella chiesa che si staglia tra terra e cielo, imponente e ottimamente conservata. Si inverte il corso dell’auto per ritornare lungo il percorso stabilito, ma ancora una sorpresa è in “agguato”: appena prima di un secco tornante una grossa pietra verticale sulla destra fa da sentinella al passaggio, poiché si eleva proprio ai bordi della carreggiata. Il suo nome è “Piplon”, la sua leggenda parla di un diavoletto così trasformato, pietrificato, poiché aveva insidiato una ragazza (approfondimento in un altra scheda). Ormai siamo giunti a Gropparello e qui in piazza, per la verità uno slargo poco invitante ed accogliente, facciamo sosta, comunque per respirare quest’aria leggera e pulita e ristorarci con un buon tè verde, presso il bar che accoglie con i suoi tavolini all’aperto. Una veloce visita alla chiesa parrocchiale, ma per una bella chiusura di giornata la visita è al Castello, dove la signora Maria Rita Trecci Gibelli, con raffinata gentilezza e garbo ci accompagna attraverso il parco e dentro le sale, in un contesto di sogno, di magìa, d’incanto...

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