giovedì 25 aprile 2024

Visita a Bettola in Val Nure

Roberto Rossi con Pietro Mazzari

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Il toponimo risale al secolo XV e significa osteria, poiché il nucleo originario del paese doveva essere un luogo di ristoro e di sosta, una bettola appunto.

La sua storia ha origini derivanti da un avvenimento di carattere religioso e cioé l’apparizione della Madonna (detta “della Quercia”) ad una pastorella del luogo, verso la fine del 1300. Nel 1400, dopo essere stata proprietà dei Visconti, divenne feudo dei Nicelli, contro i quali si scatenò, in una cruenta battaglia, la famiglia dei Camia.

Fu per porre fine a questa accanita guerriglia che Papa Paolo III fece costruire sulla riva destra del Nure la Torre Farnese, nominando un suo commissario, amministratore della giustizia. Parte del feudo dei Nicelli passò alla camera ducale fino alla costituzione della comunità della Val Nure che resse fino all’avvento del regime napoleonico.

Il paese di Bettola è oggi suddiviso in due borgate, collegate dal ponte che scavalca il Nure: San Bernardino sulla riva destra e San Giovanni sulla sinistra.
In San Bernardino si trova la bella chiesa parrocchiale del 1600, abbellita da affreschi di Giovanni B. Galluzzi del 1716; in San Giovanni, oltre all’omonima chiesa del 1885, detta anche Santuario della Madonna della Quercia di stile romanico con dipinti di Luciano Ricchetti, si trova la vasta piazza centrale con al centro il monumento di Cristoforo Colombo, eretto nel 1892 per ricordare il grande navigatore originario di Pradello, villaggio della montagna bettolese con piccolo museo colombiano allestito nella casa-torre appartenuta alla famiglia Colombo.

L’economia è sostenuta dall’agricoltura, aziende artigiane, piccole industrie e turismo specialmente nei mesi estivi, composto anche di oriundi emigrati in Francia che tornano nostalgicamente ogni anno a trovare parenti ed amici.

Interessanti itinerari portano al Passo del Cerro e poi verso il Monte Osero a 1300 metri, toccando i villaggi Leggio e Calenzano con stupendo panorama della piana piacentina.

Altre sono il Passo del Pia, località di raduno per cacciatori in agosto; Prato Barbieri a 925 metri, e proseguendo in un paesaggio boschivo di querce e faggeti Gropparello ove s’incontra il bel Castello di Rossoreggio un tempo proprietà dei Nicelli, Veleia Romana e Morfasso, che ospita la Torre Farnese attualmente trasformata in una suggestiva villa.
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